SIFUS CONFALI – LA LOTTA PAGA SEMPRE!

Palermo 13 luglio 2021 – Per comodità e rispetto per i boschi, hanno partecipato a turno, ma in piazza Parlamento sotto l’ARS oggi erano presenti oltre 500 lavoratori forestali provenienti da tutta la Sicilia assieme alle loro necessità e ai loro bisogni per sostenere il disegno di legge promosso dal SiFUS e presentato da 9 deputati di maggioranza ed opposizione che prevede per tutti loro il transito in un contingente unico a tempo indeterminato.

La manifestazione a sostegno del ddl 1009, ha consentito ai forestali di prendere con una fava 2 piccioni:
1) che in ddl 1009 venisse immediatamente incardinato in commissione attività produttive in maniera che dalla prossima settimana si p,ossa discutere superando i freni frapposti dal Governo Musumeci che con la scusa di discuterlo assieme al suo punta a perdere tempo. Il ddl del Governo Musumeci/Scilla non è stato incardinato.
2) i manifestanti hanno incontrato, in stile Sifus, cioè in piazza ,quasi tutti i parlamentari che hanno sottoscritto il ddl 1009, da Galvagno a Figuccia, da Ragusa ad Amata, da Barbagallo a Tamayo ed inoltre, 3 deputati del movimento 5 stelle tra cui Schillaci e Cappello.

Questi ultimi si stanno organizzando per mettere la faccia sul ddl 1009. A Barbagallo e Tamayo abbiamo chiesto di coinvolgere i loro rispettivi gruppi o parti di essi a sostegno del ddl 1009.

In conclusione, la campagna di coinvolgimento di ulteriori deputati al ddl 1009 procede molto bene e la prossima settimana in occasione della discussione in commissione cominceremo a vederne ulteriori frutti.

Maurizio Grosso Segretario Generale Sifus Confali

Sull’orario di lavoro il Sifus prende posizione mentre l’Alleanza e la LILCA preparano la lettera ad Emiliano

Nella rubrica “La Cassetta degli attrezzi del lavoro salariato nell’agroalimentare” in onda lunedi 5 luglio 2021 fra le 18 e le 19, la LILCA illustrerà la lettera indirizzata al Presidente della Regione Emiliano per chiedere un incontro all’indomani della adozione dell’ordinanza che vieta il lavoro agricolo nei campi nelle ore più calde del giorno. Per intanto il Sifus – LILCA prende posizione con una dichiarazione di Maurizio Grosso, segretario generale.


SiFUS CONFALI – SE IL PRESIDENTE PUGLIESE MICHELE EMILIANO COLPITO DALL”EMOTIVITÀ DEI RECENTI DECESSI ATTRAVERSO UN ORDINANZA VIETA IL LAVORO NEI CAMPI NELLE ORE CALDE, CI PUÒ STARE. SE A CHIEDERE AI PRESIDENTI DI REGIONE L’ORDINANZA IN QUESTIONE SONO INVECE I SINDACATI CONFEDERALI COME IN SICILIA, E’ PALLESE IL TENTATIVO DI DRIBBLARE LE PROPRIE INCAPACITÀ CONTRO LO SFRUTTAMENTO E IL CAPORALATO.

Roma 2 luglio 2021 – La spinta emotiva rappresentata dall’ennesima morte di un bracciante nei campi a causa dei ritmi serrati e naturalmente dal caldo africano, ha dato l’input al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano per emanare un ordinanza che vieta il lavoro nei campi tra le 12;30 e le 16:00.

La presa di posizione di Emiliano pur considerandola in buona fede, ammirevole e simbolicamente forte contro lo sfruttamento del lavoro e il caporalato, dal punto di vista pratico risulta essere fine a se stessa perché il bracciante alle 12,30, ha già finito di lavorare nei campi le 6 ore e 30 previste dal CCNL.

Secondo il CCNL medesimo, i braccianti devono lavorare infatti, 39 ore settimanali distribuite in 6,30 ore al giorno e in un anno, al massimo, possono effettuare 300 ore di straordinario. Che cosa farà il bracciante dalle ore 12,30 alle 16,00? Tornerà a casa percorrendo anche 2 ore di strada e poi, arrivato casa, ripercorrerà altre 2 ore di strada per ritornare nei campi dell’azienda agricola presso cui lavora? Oppure, l’azienda metterà a loro disposizione dei luoghi per rifocillarsi dalle 12,30 alle 16.00? Siamo sicuri che il lavoro che i braccianti presteranno dalle 16.00 in poi è lavoro straordinario che rientra nelle 300 ore previste dal CCNL, oppure fa parte del lavoro ordinario sfruttato e malpagato che deve essere impedito?

Ricordo a me stesso che abbiamo centinaia di prove testimoniali che nelle grandi campagne di raccolta i braccianti lavorano 12- 14 ore al giorno con ritmi esagerati e vengono pagati a 4-5 euro l’ora. Per noi del SiFUS è questo il problema dei problemi che per ovvie ragioni nessuna ordinanza di Emiliano ( ne in buona fede, ne populista) può risolvere se non cambiano alcune leggi nella direzione del ridimensionamento dello sfruttamento, del lavoro nero, di quello grigio e del caporalato.

Ecco cosa serve al bracciante:
1) un orario di lavoro ordinario che non deve variare a seconda dei contratti provinciali, evidenziando vere e proprie gabbie salariali. Deve essere minimo di 10 euro nette ad ora in qualsiasi delle 107 province italiane. Pertanto nel CCNL deve essere inserita una tabella salariale minima che i sindacati confederali non hanno mai sostenuto. Necessitano, inoltre, da parte dello Stato, controlli ed app per rilevare cosa succede nei campi in corso d’opera;
2) il collocamento pubblico. Il caporale spesso e volentieri è l’unico punto di riferimento a cui il bracciante si rivolge se vuole raggiungere il datore di lavoro.

Per battere il caporalato bisogna pertanto, sostituire il ruolo e la funzione del caporale con quella di moderni ed intelligenti centri per l’impiego pubblici, aperti dal pomeriggio alle sera tardi, allo scopo di mettere in contatto la domanda e l’offerta di lavoro. I sindacati confederali puntano a mettere in piedi una rete assieme ai sindacati datoriali finalizzata alla definizione del collocamento privato al fine di poter scegliere loro i lavoratori biondi, con gli occhi azzurri e disponibili. In questa direzione devono spingere i Presidenti della Regione se vogliono contribuire ad aiutare il settore bracciantile e non alle ordinanze che anziché aiutare i braccianti potrebbero, invece, finire per aiutare i datori di lavoro spregiudicati e i caporali.I sindacati confederali la smettano di assecondare le spinte populiste dei non addetti ai lavori e tornino ad occuparsi dei diritti dei lavoratori.

Maurizio Grosso – Segretario Generale SiFUS e coordinatore LILCA

La Cassetta degli Attrezzi del Lavoro del 28.6.21


Rubrica settimanale della LILCA in onda tutti i lunedì dalle 18 alle 19 su Iafue PerlaTerra, la web RadioTv dell’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare

Nella puntata del 28 giugno:

I TEMI NELLA PUNTATA

(rubrica a cura di Maurizio Ciaculli, presidente del Soccorso Contadino)

ALL’INIZIO

BOSCHI E CAMPI CHE BRUCIANO. QUANDO IMPAREREMO AD USARE BENE I FORESTALI?

Nella puntata

  • Siamo stremati. L’allarme per gli incendi dolosi in Sicilia (Video da LiveSicilia.it)
  • Intervista a Giuliana Buzzone (agricoltrice a Caltagirone, CT)
  • Franco Cupane (Sifus LILCA – caposquadra servizio antincendio regione Sicilia) descrive le proposte e le richieste del movimento dei Forestali

FOCUS

VERSO LA RACCOLTA DEL POMODORO. VUOI VEDERE CHE LA CHIAMERANNO DI NUOVO EMERGENZA?

Nella puntata

  • Gervasio Ungolo (Altragricoltura Lavoro) dai campi di produzione di Palazzo San Gervasio, PZ
  • Baye Diouf (S.A.L.A. Sindacato Autonomo Lavoratori Africani) sulla gestione dell’accoglienza e la responsabilità delle istituzioni

FOCUS

COSA CI INSEGNA LA MORTE DI CAMARA FANTAMADI, UN GIOVANE BRACCIANTE DI 27 ANNI?

Conclusioni di Maurizio Grosso (portavoce dell’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare e coordinatore della LILCA)

FOCUS

Qui puoi rivedere la puntata:

Gli emendamenti al decreto sostegni a favore dei braccianti dichiarati ammissibili. I parlamentari li votino

SiFUS CONFALI – LA CAMERA DEI DEPUTATI HA DICHIARATO AMMISSIBILI GLI EMENDAMENTI DEL SIFUS AL DECRETO SOSTEGNI BIS. ORA LA MAGGIORANZA LI VOTI E RENDA UN MINIMO DI GIUSTIZIA AI BRACCIANTI AGRICOLI

Roma 16 giugno 2021 – Il decreto sostegni bis è da ieri alla Camera dei Deputati per essere trasformato in legge della Repubblica Italiana. Rendiamo noto che i 2 emendamementi promossi dal Sifus ( aumento del bonus pro braccianti da 800 a 1200 euro e riconferma delle giornate lavorative dell’anno precedente sia dal punto di vista assistenziale che previdenziale) sono stati ritenuti ammissibili e pertanto, degni di accedere al dibattito.

Ringraziamo i parlamentari che se ne sono fatti interpreti: on Lombardo, on. Bucalo, ecc, ed invitiamo il Parlamento a votarli in massa.

Per quanto riguarda il Bonus pro Braccianti ricordiamo inoltre che in base all’ articolato va inoltrata richiesta entro il 31 giugno. La richiesta, tuttavia, non può, ad oggi essere avanzata poiché ai patronati non è ancora pervenuta la modulistica (attivazione della procedura telematica) da parte dell’Inps.Il bonus in questione e’ pertanto, ” vero” a differenza di quello falso millantato dal dicembre 2020 in poi dai Sindacati Confederali flai, fai e uila che si sono spinti financo a promuovere per conto dei braccianti, domande altrettanto inutili.

Maurizio Grosso Segretario Generale Sifus Confali – LILCA

Migliaia di braccianti ricevono la disoccupazione decimata da giornate non calcolate

SIFUS CONFALI – MIGLIAIA DI BRACCIANTI AGRICOLI IN TUTTA ITALIA HANNO RICEVUTO L’INDENNITÀ DI DISOCCUPAZIONE AGRICOLA DECIMATA DA GIORNATE NON CALCOLATE. SI INTERVENGA SUBITO PER INDIVIDUARE CHI HA SBAGLIATO E SI PROCEDA A LIQUIDARE PRIMA POSSIBILE LA QUOTA PARTE DI DS/AGR. MANCANTE.

Roma 11-06-2021 – Non solo caporalato, lavoro nero e grigio contro i braccianti agricoli, oggi, anche danni dovuti al recepimento dell’indennità di disoccupazione agricola decimata per migliaia di loro in tutta Italia.Le cause di tale danno sono da ricercare o in errori dell’INPS che non ha allietato e trascinato il carteggio contenente le giornate lavorative o parte di esse fattegli pervenire dalle aziende agricole oppure nel datore di lavoro medesimo che ha presentato in ritardo all’INPS le giornate in questione.

Se gli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli invece di essere pubblicati annualmente, venissero pubblicati ogni tre mesi come avveniva nel recente passato, i sindacati e i braccianti avrebbero potuto captare il problema legato alle giornate prima delle liquidazioni ed intervenire per provare ad impedire il danno.Per queste ragioni nella proposta di rilancio del comparto bracciantile avanzata da SiFUS/LILCA, la rivendicazione della pubblicazione trimestrale degli elenchi anagrafici costituisce un punto essenziale.

Il SiFUS si impegna ad intervenire immediatamente con gli organismi competenti (Inps e/o datori di lavoro) per accelerare la soluzione del problema, fermo restando che nonappena le giornate mancanti verranno acquisite negli estratti contontributi, si dovranno presentare i riesami all’INPS.

Lino Masi Segretario Nazionale Sifus Braccianti
Maurizio Grosso Segretario Generale Sifus Confali

Il Sifus verso la LILCA. Il progetto unitario per la Riforma del lavoro in agricoltura

La Confederazione Sindacale Sifus Confali ha diffuso un documento con cui motiva e sostanzia l’adesione alla Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare.

Il Sifus Confali (presente in diverse regioni italiane ed al lavoro per estendere la presenza in tutte le aree del Paese, esprime il Coordinamento della Rete della LILCA (La Lega Italiana Lavoratori del Campo e dell’Agroalimentare costituita come spazio e progetto partecipato nell’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare)

L’8 giugno al Parlamento la LILCA presenta le proposte sul lavoro dell’Alleanza per la Sovranità Alimentare

Una “Via Contadina per garantire i diritti di chi lavora nell’agroalimentare”, cosi si intitola il documento in preparazione nell’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare con cui il Movimento mette in campo le proposte di Riforma sul lavoro.

Proposte che indicano una prima scelta chiara: serve uscire dall’emergenza e dalla marginalità con cui vengono affrontate le questioni del lavoro in agricoltura; serve una visione ed un approccio che rimetta i diritti del lavoro al centro della Riforma generale dell’agricoltura.

Se, proprio sul lavoro, si sono scaricati nei decenni scorsi tutti i ritardi e le arretratezze di un sistema agroalimentare in cui il valore aggiunto prodotto è letteralmente rubato dalla speculazione finanziaria e commerciale, allora difendere il lavoro agricolo (la sua qualità, i suoi diritti) è un obiettivo che coinvolge tutti gli attori del ciclo economico interessati al cambiamento.

Nel Paese si è consolidata nei decenni del neoliberismo una strategia che ha precarizzato il lavoro agricolo, ha cancellato i servizi per consegnarli al massimo alla privatizzazione delle agenzie di trasporto o interinali, ha allentato la capacità del pubblico di intervenire con politiche attive, ha cpompresso i salari reali con la scusa della crisi, ha lasciato il via libera di fatto al caporalato che (nonostante tutti gli annunci) si estende come sistema di gestione dei rapporti di lavoro.

Sono scelte che ci consegnano una condizione pesantissima dei lavoratori in un quadro sociale ed economico di grande difficoltà delle imprese produttive esposte ad una gestione delle filiere che fa del dumping di prezzo la regola.

E’ questo l’approccio con cui il dibattito interno all’Alleanza sta producendo il confronto sulle proposte in difesa del lavoro agricolo che contribuiranno a definire la proposta generale del programma per la Nuova Riforma Agraria ed Agroecologica in elaborazione e saranno affidate alla Marcia 2021 come uno dei punti strategici su cui aprire il confronto.

Il segretario generale del SIFUS (Maurizio Grosso) lo ha rappresentato ieri all’incontro con il Ministro Patuanelli ed ha annunciato una iniziativa di presentazione dei documenti e delle proposte nelle prossime settimane (comunque prima della partenza della Marcia).

Nella serata di ieri, Gianni Fabbris (portavoce dell’Alleanza Sociale per la Sovranità Alimentare) ha fatto sapere che la presentazione al Parlamento delle proposte di Riforma sul lavoro avverrà a Roma l’8 giugno prossimo alle ore 16 in una Conferenza stampa della Camera dei Deputati.

La Conferenza Stampa è patrocinata dagli Onorevoli Antonio Lombardi (Commissione Agricoltura) e Rossella Muroni (Commissione Ambiente) del Gruppo Misto – Confederazione dei Verdi con cui (ricorda Fabbris) “abbiamo come Alleanza un confronto aperto a partire dalla adesione al Manifesto di Riforma sulla PAC”

L’iniziativa del l’8 giugno a Roma sarà, anche, la prima pubblica della LILCA (Lega Italiana Lavoratori del Campo e dell’Agroalimentare), il progetto promosso dal SIFUS con cui l’Alleanza Sociale propone di costituire uno spazio comune alle tante e diverse esperienze che in Italia si occupano di difesa del lavoro agricolo a partire dalla comune prospettiva della Sovranità Alimentare e della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Contadini e delle altre persone che vivono nella aree rurali